di Gabriele Cantaluppi
Stefania Colafranceschi,
San Giuseppe. Percorsi iconografici natalizi tra Oriente e Occidente,
Perugia 2022, Graphe.It Edizioni, 170 pp.,
Euro 16,00
L’ottica di lettura del saggio di Stefania Colafranceschi (che è collabratrice apprezzata della Santa Crociata) è indicata dall’Autrice con queste parole: «Seguendo il filo ideale delle rappresentazioni iconografiche bizantine, bizantineggianti e occidentali della natività e dell’adorazione dei pastori, viene riproposta la figura di san Giuseppe attraverso le espressioni artistiche, in stretta correlazione con quanto riferito dagli evangeli canonici e apocrifi, dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici». Il testo è suddiviso in tre sezioni: questioni intorno alla figura di Giuseppe; definizione di un personaggio; tipologie rappresentative di Giuseppe.
Colafranceschi opera la sua indagine partendo dalla figura di san Giuseppe in atteggiamento devoto insieme a Maria davanti al Bambino, suggerendo che nei nostri presepi Giuseppe incarna quello che nelle famiglie antiche doveva essere il capofamiglia, il sostegno del nucleo familiare.
Colafranceschi ha cercato il santo Patriarca dietro le sue diverse rappresentazioni, in immagini che nascondono i dibattiti teologici del loro tempo. Ecco così il santo comparire in vari ruoli.
Il primo è quello di capofamiglia che nelle rappresentazioni della Sacra Famiglia, soprattutto dal XVI secolo, è un artigiano che provvede a guadagnare il pane. C’è poi san Giuseppe in devota adorazione, sostegno della Santa Famiglia nel pericolo durante la Fuga in Egitto. Infine vi è anche una categoria particolare, che Stefania Colafranceschi chiama: le immagini del “servizio”, in cui san Giuseppe sembra precorrere i padri moderni: cucina, sistema la culla, si occupa della casa.
L’Autrice ritiene la compresenza di diverse iconografie come espressione del dibattito acceso sul tema della paternità di san Giuseppe. Ci accompagna a leggere le fonti, i testi dei Padri di oriente e occidente sul ruolo di Giuseppe nell’economia della salvezza e ci fa entrare nelle questioni per la definizione di una paternità che ha indubbiamente caratteri particolari. I Padri, gli scrittori ecclesiastici, i mistici medievali, hanno interpretato l’uomo Giuseppe e hanno ispirato il formarsi dell’immagine del santo. Anche la Lettera Apostolica Patris corde di papa Francesco ricorda san Giuseppe come “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta” e al tempo stesso protagonista “senza pari nella storia della salvezza”, “cerniera che unisce l’Antico e Nuovo Testamento”.
Il libro di Colafranceschi permette di capire come una figura così ordinaria, come quella di un falegname, un Giuseppe anziano e pensoso, addirittura dormiente, sia collegata con il campo di studio dei teologi e degli iconografi e insieme testimoni la devozione dei fedeli.