Perché i fedeli laici compiano la loro specifica missione mettendo la loro creatività al servizio delle sfide del mondo attuale.
Perché quanti si prendono cura dei poveri lo facciano con grande rispetto e autentico senso di giustizia.
Signore crocifisso, guardaci
Siamo quelli come te. Condannati. Sul patibolo e dietro le sbarre della vergogna. Anche in attesa dell’esecuzione, per veleno, per corda al collo, per fucilazione o sedia elettrica. Ti basti questo: come te, inchiodati in croce. A differenza di te, noi più spesso per colpa, anche se non mancano, tra noi, gli innocenti.
Amico, se tu conoscessi il mistero immenso della detenzione, dove mi trovo! Se vedessi e sentissi quello che vedo tra queste buie mura. E amaramente penso ai miei cari. Che ingiustamente soffrono a causa mia.
Una condannata in carcere
“Conosco il demonio che era dentro di me, ero legata al Male. Ma da quando ho conosciuto il Signore non ho più commesso un gesto di violenza: in questi 14 anni di braccio della morte Gesù, con il suo perdono, è entrato nel mio cuore! Se dovrete uccidermi, fatelo solo per la brutalità del mio crimine, perché io ora sono cambiata…
Vi amo, spero che la mia morte vi dia pace, di nuovo chiedo perdono alle famiglie che ho colpito, ora vado incontro a Gesù, vi aspetto tutti in Paradiso,lui ha già preparato un posto per me”.
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria, madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.In particolare secondo le intenzioni del papa.
Perché i responsabili del pensiero e della gestione dell’economia abbiano il coraggio di rifiutare un’economia dell’esclusione e sappiano aprire nuove strade.
Perché gli artisti, che hanno ricevuto da Dio il dono di dare forma alla bellezza,
mantengano viva la tensione del cuore verso l’Autore di tutte le cose.
Com’è difficile la preghiera dei padri! è rara, povera... Ai padri spesso basta lo sguardo in alto, un sospiro trattenuto, una ruga accentuata. Ma anche i padri pregano, chiedono, attendono, e la mia preghiera è soprattutto per altri: per i figli, innanzi tutto, per i cari di casa, per la propria donna che non è solo madre.
Per far prima a dire cosa chiede un padre, Signore, mi affianco a Giuseppe e prendo le misure. Anche io, padre, vorrei imparare a riconoscere le labili tracce degli angeli; a credere alla Parola portata dall’annuncio; a serbarla stretta, per solo obbedire.
Signore, anche i padri conoscono la desolazione, come Giuseppe, quando pensò di rimandare Maria e sopportò, perché si fidò di lei e tu visitasti il suo sonno a portargli conforto.
Dammi la fede di Giuseppe, Signore, e visita anche i miei sonni agitati. Anche a me porta il coraggio per non temere la vita, ma per accogliere ogni cosa che viene da te.
San Giuseppe, stammi vicino. E, con te, la Vergine Madre. Amen.
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria, madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.In particolare secondo le intenzioni del papa.
Perché tutta la Chiesa riconosca l’urgenza della formazione al discernimento spirituale, sul piano personale e comunitario.
Perché i detenuti siano sostenuti nel loro percorso di recupero dalle istituzioni, dagli educatori e dai volontari.
Preghiera di un padre
Com’è difficile la preghiera dei padri! è rara, povera... Ai padri spesso basta lo sguardo in alto, un sospiro trattenuto, una ruga accentuata. Ma anche i padri pregano, chiedono, attendono, e la mia preghiera è soprattutto per altri: per i figli, innanzi tutto, per i cari di casa, per la propria donna che non è solo madre.
Per far prima a dire cosa chiede un padre, Signore, mi affianco a Giuseppe e prendo le misure. Anche io, padre, vorrei imparare a riconoscere le labili tracce degli angeli; a credere alla Parola portata dall’annuncio; a serbarla stretta, per solo obbedire.
Signore, anche i padri conoscono la desolazione, come Giuseppe, quando pensò di rimandare Maria e sopportò, perché si fidò di lei e tu visitasti il suo sonno a portargli conforto.
Dammi la fede di Giuseppe, Signore, e visita anche i miei sonni agitati. Anche a me porta il coraggio per non temere la vita, ma per accogliere ogni cosa che viene da te.
San Giuseppe, stammi vicino. E, con te, la Vergine Madre. Amen.
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria, madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.In particolare secondo le intenzioni del papa.
INTENZIONE UNIVERSALE
Per gli anziani, perché sostenuti dalle famiglie e dalle comunità cristiane, collaborino con la saggezza e con l'esperienza alla trasmissione della fede e all'educazione delle nuove generazioni.
INTENZIONE DEI VESCOVI
Perché nel mistero del Natale accogliamo la presenza luminosa di Dio nella nostra storia.
INTENZIONE DELLA PIA UNIONE
Per i bambini senza famiglia
«Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno ﹣ un uomo e una donna﹣ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: «Chi è costui?». Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e di vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d'amore che nulla porta se non l'emozione di imparare a chiamarci figli.
Un'altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza. Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».
Preghiera per valorizzare la vita quotidiana
Cuore divino di Gesù,
io ti offro
per mezzo del Cuore
immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare
secondo le intenzioni del papa.
Per i nostri fratelli che si sono allontanati dalla fede, perché, anche attraverso la nostra preghiera e la testimonianza evangelica, possano riscoprire la vicinanza del Signore misericordioso e la bellezza della vita cristiana.
Perché la Chiesa con sollecitudine materna accolga i giovani e ne valorizzi le potenzialità.
Gesù, da duemila anni, tu sei nel cuore di tanti giovani che sentono il profondo desiderio di guardarti negli occhi e scrutare i panorami della storia, fatta di persone vissute al calore della tua «bella notizia», che Dio ci ama.
Gesù, molti sono i giovani che, alla luce della tua verità, manifestano l’aspirazione a costruire rapporti autentici, a conoscere il vero amore, a fondare una famiglia unita, che garantisca un futuro sereno e felice.
Gesù, che hai lavorato accanto a san Giuseppe nel laboratorio di Nazareth, fa’ che i giovani possano trovare un’occupazione che dia loro dignità, gioia di vivere e li faccia sentirel utili; fa’ che nessuno spenga l’entusiasmo della ricerca di una vita più grande.
Cuore divino di Gesù,
io ti offro,
per mezzo del cuore
immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare
secondo le intenzioni del papa.
Per i responsabili delle nazioni, perché si impegnino con decisione per porre fine al commercio delle armi, che causa tante vittime innocenti.
Perché attraverso l’ascolto della Parola di Dio possiamo fare nostri i sentimenti del Cuore di Cristo.
«Per i ragazzi cresimati» Vieni Spirito Santo, riempi il cuore dei ragazzi che in questa stagione hanno ricevuto o riceveranno il sacramento della cresima. Accendi in loro il fuoco del tuo amore. Oggi la Chiesa ha bisogno di una perenne effusione dello Spirito, una quotidiana Pentecoste. La luce del tuo amore venga come vento gagliardo nelle vele della nostra vita. Questi giovani cresimati hanno bisogno, come noi tutti, di fuoco nel cuore, di parole coraggiose sulle labbra, di generosa profezia nel loro sguardo perché sappiano vedere lontano. Tutti abbiamo necessità di sentirci accarezzati da un'onda calda dello Spirito e così divenire generosi operai nel cantiere del mondo e costruttori del tuo Regno di amore, di giustizia, di santità e di pace.
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore immacolato di Maria,
madre della Chiesa, in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del papa.
INTENZIONE GENERALE
Per i giovani, perché sappiano rispondere con generosità alla propria vocazione, considerando seriamente anche la possibilità di consacrarsi al Signore nel sacerdozio o nella vita consacrata.
Per i cristiani perseguitati, perché sperimentino il sostegno di tutta la Chiesa nella preghiera e attraverso l'aiuto materiale.
Perché le comunità e le associazioni riscoprano la gioia e la forza della testimonianza.
Com’è difficile la preghiera dei padri! è rara, povera... Ai padri spesso basta lo sguardo in alto, un sospiro trattenuto, una ruga accentuata. Ma anche i padri pregano, chiedono, attendono, e la mia preghiera è soprattutto per altri: per i figli, innanzi tutto, per i cari di casa, per la propria donna che non è solo madre. Per far prima a dire cosa chiede un padre, Signore, mi affianco a Giuseppe e prendo le misure. Anche, io padre, vorrei imparare a riconoscere le labili tracce degli angeli; a credere alla Parola portata dall’annuncio; a serbarla stretta, per solo obbedire. Signore, anche i padri conoscono la desolazione, come Giuseppe, quando pensò di rimandare Maria, e sopportò, perché si fidò di lei e tu visitasti il suo sonno a portargli conforto. Dammi la fede di Giuseppe, Signore, e visita anche i miei sonni agitati. Anche a me porta il coraggio per non temere la vita, ma per accogliere ogni cosa che viene da Te. San Giuseppe, stammi vicino. E, con te, la Vergine Madre. Amen.
Preghiera per valorizzare la vita quotidiana
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il Sacrificio Eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
Per quanti sono nella prova, soprattutto i poveri, i profughi e gli emarginati, perché trovino accoglienza e conforto nelle nostre comunità.
Perché i laici, formati all’insegnamento del Vangelo e del Magistero, sappiano mettersi al servizio della società.
«Preghiera dal carcere»
Signore Crocifisso, guardaci, siamo quelli come te. Condannati. Sul patibolo e dietro le sbarre della vergogna. Anche in attesa dell'esecuzione, per veleno, per corda al collo, per fucilazione o sedia elettrica. Ti basti questo: come Te, inchiodati in croce. A differenza di Te, noi più spesso per colpa, anche se non mancano, tra noi, gli innocenti. Amico, se tu conoscessi il mistero immenso della detenzione, dove mi trovo! Se vedessi e sentissi quello che vedo tra queste buie mura. E amaramente penso ai miei cari. Che ingiustamente soffrono a causa mia. “Conosco il demonio che era dentro di me, ero legata al Male, la mia vita fu di violenza. Ma da quando ho conosciuto il Signore nulla è più riuscito a farmi commettere un gesto di violenza: in questi 14 anni di braccio della morte Gesù, con il suo perdono, è entrato nel mio cuore! Se decidete che dovrete uccidermi, fatelo basandovi solo sulla brutalità del mio crimine, ma per favore non basatevi su di me come rischio futuro per la società, perché io ora sono cambiata… Vi amo tutti, spero che la mia morte vi dia pace, di nuovo chiedo perdono alle famiglie che ho colpito, ora vado incontro a Gesù, vi aspetto tutti in Paradiso, Lui ha già preparato un posto per me”.
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il Sacrificio Eucaristico,
le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
INTENZIONE MISSIONARIA
Per tutti i cristiani, perché, fedeli all'insegnamento del Signore, si adoperino con la preghiera e la carità fraterna per ristabilire la piena comunione ecclesiale, collaborando per rispondere alle sfide attuali dell'umanità.
INTENZIONE DEI VESCOVI
Perché la Chiesa italiana avanzi con coraggio sulla via della missione.
INTENZIONE DELLA PIA UNIONE
«Per i bambini senza famiglia» «Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno - un uomo e una donna - ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: "Chi è costui?". Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d'amore che nulla porta se non l'emozione di imparare a chiamarci figli. Un'altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei Tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza. Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».