it IT af AF ar AR hy HY zh-CN ZH-CN en EN tl TL fr FR de DE iw IW ja JA pl PL pt PT ro RO ru RU es ES sw SW
Monday, 16 June 2014 13:41

Buono a sapersi - Giugno 2014

Written by

La talpa e i conigli

In una splendida notte di luna diversi conigli si divertivano in uno spiazzo erboso giocando a mosca cieca. Il coniglio con gli occhi bendati si pose al centro. Gli altri gli saltavano e danzavano d’intorno; ora fuggivano ora si avvicinavano, ora gli tiravano orecchie e coda. Il povero coniglio si volta d’un tratto, allunga a caso le zampe, ma i compagni veloci indietreggiano ed egli afferra solo aria. Una stupida talpa, avendo sentito tutto quel baccano dalla sua tana sottoterra, si unì alla compagnia e, cieca com’era, fu subito acchiappata. «Signori», disse il coniglio, «non sarebbe leale bendare questa nostra sorella. Dobbiamo lasciarla andare, non ha vista e non può darsi aiuto». «Nient’affatto» rimbeccò la talpa, «sono stata presa secondo le regole del gioco; bendatemi!». «Volentieri, ecco la benda. Non credo che sia necessario annodarla strettamente». «Scusate» replicò la talpa indispettita, «legatela ben stretta. Vedo benissimo! Ancora più stretta, ancora posso vedere!».
Florian (1735-1794)
 
Lo scrittore francese commenta: molti di noi sono consci dei propri difetti, ma il confessarli è un’altra cosa; preferiamo dei veri malanni, pur di non riconoscere che ne siamo afflitti.

 


Contro le tarme 

In alternativa alla canfora, è utile disporre nell’armadio tamponi imbevuti di essenza di lavanda o di citronella. Al posto di queste sostanze una volta si usava spargere pepe macinato o semi di carota. In mezzo ai maglioni di lana si possono infilare sacchettini di tela contenenti chiodi di garofano, castagne d’India e alloro. Oppure si può preparare un miscuglio con scorze essiccate di mandarino o di limone, erba cedrina, menta ed eucalipto.
 

Formiche in vista?

Un buon rimedio il sale da cucina, il borotalco profumato, i fondi di caffé, la cenere e la canfora, sparpagliati in prossimità del formicaio e lungo il percorso seguito dalle sgradite ospiti. Oppure fate mazzetti di cerfoglio, una pianta erbacea molto comune, lavateli con aceto e poi disponeteli nei punti strategici, in modo che l’odore sgradevole respinga l’invasione. 
 
Per evitare che la cera coli, lasciate la candela a bagno in acqua salata almeno 8 ore prima di accenderla.
 
Per eliminare macchie di bruciato sulla piastra del ferro usate un panno imbevuto di aceto caldo e sale fino.
 

Papavero amico

Bronchite o insonnia? Mettete un cucchiaio di petali essiccati in mezzo litro di acqua bollente. Dopo una ventina di minuti filtrate. Bevetene durante la giornata.
 

I consigli DALLA NATURA

 

Il tiglio

E' un albero dall’alto fusto, comunissimo nei viali e nei parchi. I suoi fiori emanano un piacevolissimo odore e sono molto apprezzati dalla medicina popolare. L’infuso preparato mettendo un cucchiaino di fiori secchi in una tazza di acqua bollente è un ottimo tonico del sistema nervoso, inoltre vi aiuterà a risolvere raffreddori e catarro bronchiale, a calmare dolori e vomito, a facilitare il sonno e a favorire la diuresi. Il decotto di fiori, 50 gr. in un litro d’acqua, da bollire per 15 minuti, è impiegato nella cosmesi in lozioni atte a nutrire e ammorbidire la pelle troppo secca.
 

Limone amico

Per prevenire e curare il raffreddore, spremete un limone e al succo ottenuto aggiungete il bianco di un uovo. Sbattete bene con un cucchiaio, aggiungendo poco zucchero. Bevetene piccole dosi più volte durante il giorno.
 

L’utilità del sedano

Preparate un decotto utilizzando 10 gr. di foglie in 500 gr. di acqua da bollire per 5 minuti. Mescolatelo con del latte e bevetelo a digiuno per liberare i bronchi dal catarro e per curare le infiammazioni della gola. Lo stesso decotto è utile come diuretico e nei casi di reumatismi, gotta e acidi urici.
 

Risotto d’estate

Con verdure di stagione potrete preparare questo risotto in ogni periodo dell’anno

 
Ingredienti per 4 persone:
Riso 350 g, olio d’oliva extravergine 4 cucchiai, una cipolla piccola, 2 scalogni, una piccola rapa, 2 zucchine, mezzo peperone, una carota, 2 gambi di sedano, 3 cucchiai di piselli sgranati, un ciuffo di prezzemolo, un ciuffo di basilico, 8 dl di brodo vegetale, sale e pepe q.b.
 
1. Mondate le verdure, lavatele e tritatele grossolanamente. Fatele dolcemente appassire in un tegame, preferibilmente di terracotta, insiene con l’olio.
 
2. Quando le verdure saranno a metà cottura aggiungete il riso, mescolate più volte con un cucchiaio di legno, conditelo con sale e pepe macinato al momento e lasciatelo ben intridere nel condimento per 5 minuti circa.
 
3. Ricopritelo quindi con il brodo bollente e, senza rimescolare ulteriormente, fatelo cuocere coperto a calore molto lento per 15 minuti circa, poi unite il prezzemolo e il basilico tritati mescolate bene e servite in tavola.
Monday, 12 May 2014 13:33

Buono a sapersi - Maggio 2014

Written by

L’esperienza della nonna. 

Per sbiancare la biancheria non più nuova, provate a lavarla insieme con un sacchetto di stoffa bianca riempito di gusci di uova spezzettati. Se i colli e i polsini delle camicie presentano quei tipici segni scuri all’interno, strofinateli energicamente con delle patate lesse; poi ripuliteli e sfregateli ancora con una spazzola di saggina. Al posto delle patate potete usare la polvere bianca di gesso in grado di assorbire bene i grassi.
Monday, 12 May 2014 13:32

San Giuseppe in Sicilia

Written by
Diceva bene lo studioso siciliano Giuseppe Pitrè (1841-1916) circa la devozione per san Giuseppe in Sicilia: “Si noti che se non si ha il patronato del Patriarca si ha dappertutto la devozione per esso”. Medico per professione, ma storico, filologo, letterato e antropologo per vocazione, Pitrè non ha esagerato con una tale osser­vazione/affermazione. Nel mese di marzo, infatti, la Sicilia è in festa per onorare il santo Patriarca e in quasi tutti i 390 Comuni si celebra la solennità del 18 e 19 marzo con suggestivi riti religioso-folkloristici.
Famose sono le tradizionali Tavolate di san Giuseppe, chiamate anche artara o artari,autari o avutari, cene o mense, tavulate o tavulati: gli altari domestici davanti ai quali la comunità familiare e del vicinato si riunisce per pregare insieme e per condividere gesti di carità fraterna.
Page 4 of 4