Il 26 maggio, nel ricordo dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Guanella, realizzeremo un sogno che portava nell’anima: vedere applicate all’antica porta del duomo di Milano delle rappresentazioni sacre. La porta del duomo fu dismessa per lasciare spazio alla nuova porta di bronzo progettata dallo scultore Lodovico Pogliaghi.
Si procederà all’inaugurazione della nuova «Porta della fede» che renderà ancora più splendente la facciata della nostra basilica, con pannelli raffiguranti i protagonisti della nostra storia di salvezza che accompagneranno i fedeli all’incontro con Dio per mezzo della preghiera.
Una porta è sempre un luogo di passaggio, una soglia tra due realtà, in questo caso due mondi: il mondo della grazia, della luce, della consolazione con il mondo della ricerca spirituale, della vita eterna, delle fragilità, della povertà umana in cerca di riscatto.
La porta di casa è difesa, riparo, protezione; la porta della chiesa è apertura verso l’infinito. Da quella porta il nostro essere profano entra in contatto con il divino e si fa lode, adorazione, ringraziamento, richiesta di grazie.
Nella storia dell’arte il collegamento simbolico tra la porta di una chiesa e quella del cielo è frequente.
Le nuove sculture offriranno speranza, continuità di fede e opere di carità.
I santi raffigurati nei bassorilievi sono campioni di fede che hanno realizzato i progetti che Dio aveva su di loro. S’incomincia da Maria, San Giuseppe, i genitori di Gesù, Sant’Ambrogio, San Carlo, don Guanella e la beata Chiara Bosatta e il Venerabile Bacciarini: uno stuolo di Santi si unisce a noi nella preghiera.
Quelle figure scolpite nel bronzo portano in una simbolica filigrana il nome di tanti associati alla Pia Unione del Transito di San Giuseppe che hanno collaborato con la loro generosità ad abbellire la «Porta della fede» con l’auspicio che davvero sia per coloro che si affacceranno a quella porta una soprannaturale carezza per infondere coraggio alla vita e costanza nella fede.