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Da ciò che è più esteriore fino all’intimità spirituale, i valori guidano le scelte personali e si incarnano nella vita del singolo

di Vito Viganò

Pur con la comune natura umana e con il suo simile funzionamento, ognuno mostra però la propria, unica personalità. Stimiamo le stesse cose, siamo attratti dagli stessi valori; nello stesso tempo ognuno di noi ha costruito una propria lista di quel che è importante e vale nel vivere.

Sono state fatte delle ricerche per mettere a confronto modi concreti di vivere e proposte disparate di religioni, filosofie, culture e tradizioni, al fine di dare risposta al quesito essenziale: che cosa vale davvero nel vivere umano? Esiste un certo accordo su una lista di valori considerati universali, da tutti e per sempre, che possono fare da riferimento per conoscere meglio e valutare come si spende il proprio vivere.

Valori per il fisico. Sono più semplici da identificare perché riguardano la realtà materiale ed esteriore delle nostre esperienze.

Consideriamo valore gli stimoli, cioè tutto quel che sollecita e induce ad attivarsi. Si esprimono nella curiosità di andare a vedere cosa c’è oltre, nella ricerca della novità, nell’esporsi a un rischio anche estremo. La povertà di stimoli, quando si è ammalati o in prigione, quando non si sa cosa fare, produce noia e quindi la si fugge.

Siamo poi tutti desiderosi di piacere, alla ricerca vogliosa di quel che produce sensazioni gradevoli in gola, negli occhi o nelle orecchie, sulla pelle. Quando si è bambini c’è il piacere di giocare; da adulti si trovano modi diversi, a volte strani, di divertirsi. Per il piacere si cercano le comodità o ci si dedica ad attività anche faticose purché gratificanti.

Gran parte del nostro darsi da fare ha come obiettivo la sicurezza. Si ha un bisogno continuo di risorse esterne, necessarie al vivere, che occorre procurarsi per l’oggi e assicurarsi per il futuro. Si dà così importanza ai soldi, alla proprietà, al risparmio. Si sta attenti a proteggersi da pericoli e da rischi e sempre per avere sicurezza ci si occupa della propria salute, con i sacrifici che le cure impongono.

Valori sociali. Siamo praticamente in presenza continua degli altri e il vivere in società crea bisogni, insieme ai valori che li possono soddisfare.

Indispensabili sono le relazioni, che si esprimono nell’avere contatti, scambi, condivisioni. Curiamo un buon rapporto con le persone che portiamo dentro il cuore e che consideriamo importanti. Legami di affetto, di amicizia, di semplice conoscenza sono determinanti per un buon vivere.

Proprio perché si è in tanti e si fanno tante cose insieme, assume valore la socialità, l’essere capaci di senso civico. Si tratta di adeguarsi a condizioni, a limiti, a imposizioni dovute a una necessaria struttura sociale che organizza la nostra convivenza. Senso civico è rispetto per ogni persona e tolleranza delle differenze di razza, di cultura, di personalità, che sono sempre da accettare. È la pratica dell’equità che afferma i propri diritti fin dove iniziano quelli degli altri.

Per un convivere dignitoso e costruttivo è preziosa la solidarietà. Quando questa è praticata, l’umanità sta bene e prospera. Quando non lo è, a motivo di competizioni sfrenate, accaparramenti cinici, guerre disastrose, l’esistenza umana resta guastata in modo insano. Solidarietà è dedicarsi al bene comune, spendersi per servizi di utilità pubblica, avere la benevolenza del dono disinteressato, del buon servizio offerto. Per solidarietà si fa attenzione all’ecologia, alla salute del pianeta, per l’oggi e per chi verrà dopo.

Valori dello spirito. Sono più intimi, meno legati alla realtà materiale, ma non per questo meno decisivi nel contribuire a un vivere dignitoso.

Si nasce dipendenti, ma poi l’istinto impone il compito di conquistare e affermare la propria autonomia. Si ama la propria libertà di muoversi e di esprimersi, disposti anche al sacrificio dell’esistenza pur di difenderla. Si afferma con forza il proprio diritto di decidere come meglio conviene a sé, di esprimere la propria unicità, ottenendo considerazione e rispetto.

Fa da spalla all’autonomia il potere, per avere un impatto dove e con chi ci si trova, per muovere le cose nel senso desiderato. La fonte del proprio potere è intima; è la forza capace di crearsi un proprio margine di influenza, che si allarga con nomine, incarichi, responsabilità. Avere il potere offre opportunità di godere maggior libertà e di curare meglio ciò a cui ci si tiene di più.

Ultima nella lista, la spiritualità è il valore con impatto prio-
ritario nel dare senso all’esistenza. La vita dello spirito si nutre di conoscenza e di comprensione dei dinamismi in gioco nei diversi ambiti dell’esistenza. Praticare una fede religiosa è un modo abituale di curare il bisogno intimo di spiritualità. Ma lo è anche l’arte, la poesia, la musica. È l’assecondare l’aspirazione, sempre presente nell’umanità, alla misteriosa dimensione che va oltre la materialità quotidiana.

Valori personali. Pochi valori universali consentono miriadi di modi individuali di viverli. Ognuno si costruisce una propria lista di quel che vale per sé e di come viverlo, in linea con la propria personalità. Rispecchiarsi in valori considerati universali permette di verificare l’affidabilità della “collezione” personale. Ognuno può così valutare i propri punti forti e magari rendersi conto che qualche valore è meno considerato o addirittura trascurato. Abbiamo un capitale delimitato di vitalità da spendere nel vivere; il concedere troppo spazio nel perseguire un singolo valore comporta l’averne meno per altri, a cui il proprio intimo può aspirare. Ogni squilibrio può intaccare l’ideale di un’esistenza che meriti di essere vissuta.