Page 5 - Santa Crociata febbraio 2024
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  Dopo l'incendio, la speranza
 don Bruno Capparoni Direttore della Pia Unione
       La Santa Crociata in onore di San Giuseppe | febbraio 2024 5
La Vergine del Pilastro.
Lo scorso 16 dicembre 2023, inizio della Novena di Natale, mi sono imbattuto casualmente in una notizia che potrebbe forse sembrare insignificante. A Parigi, nel prosieguo dei lavori di restauro di Notre
Dame, quasi distrutta da un incendio, è stato riposizionato sulla vetta della flèche (la guglia centrale) un gallo dorato, in sostituzione di quello distrutto dal fuoco. Sui giornali ho letto che il gallo di Notre Dame (le coq) è l’emblema dei francesi, i galli per antonomasia. A me risulta invece che sui pinnacoli delle chiese il gallo è segno di speranza cristiana, di attesa della luce che è Cristo. Lo testimonia l’inno di sant’Ambrogio Aeterne rerum Conditor, da cui sono tratte le parole del titolo de La Santa Crociata, accompagnate da una foto suggestiva.
#spigolature
Quella foto mi ha riportato indietro al 15 aprile 2019, al catastrofico in- cendio che ha rischiato di distruggere la chiesa più famosa di Francia, la cattedrale di Parigi. Mi sono tornate alla memoria le immagini di quel rogo, dell’assembramento di tanta gente incredula attorno alla chiesa in fiamme, dei gruppi di persone angosciate e in preghiera. Ho rivissuto l’afflizione, da me provata in quelle ore, per una chiesa tanto bella che andava verso la distruzione. Era un’immagine altamente evocativa dei drammi della Chiesa!
Invece il 16 dicembre 2023, in preparazione al Natale del Signore, le foto del restauro già avanzato hanno suscitato l’emozione opposta. Se prima c’era stata angoscia per una temuta distruzione, adesso c’è la promessa della ricostruzione, della “risurrezione”! Notre Dame rifatta è segno di speranza oltre il recupero del manufatto materiale, pur molto importante. È la Casa di Dio che rinasce dalle sue macerie. È la Chiesa che torna a nuova vita.
Ho gioito leggendo che da quell’immane disastro sono state salvate cose importanti. È stata risparmiata dalle fiamme la reliquia della Coro- na di spine, portata a Parigi dal re san Luigi IX, salvata grazie al coraggio di padre Jean-Marc Fournier, cappellano dei pompieri, che l’ha messa in salvo insieme al Santissimo Sacramento. È rimasta sorprendentemen- te incolume la Vergine del Pilastro. È una Madonna col Bambino scolpi- ta nel XIV secolo, che ha quel nome perché situata sul pilastro sud-est all'incrocio del transetto. Davanti a quella immagine ricevette la grazia della conversione Paul Claudel.
Il diciottenne Claudel, ateo per educazione e per scelta, si trovava per caso a Notre Dame il giorno di Natale del 1886 e, mentre veniva cantato il Magnificat durante la liturgia dei Vespri, ricevette miracolosamente il dono della fede. Ne scrisse così nel 1913: «Stavo in piedi in mezzo alla folla, ac- canto al secondo pilastro, all’entrata del coro. Fu allora che si produsse l’evento che domina tutta la mia vita. In un attimo il mio cuore fu toccato. Io credetti».
Sono contento che Notre Dame si sia salvata, anche per poter tornare davanti alla Vergine del Pilastro, dove la grande anima di Paul Claudel ha trovato la luce della fede.
  






















































































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