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Mercoledì, 17 Aprile 2013 12:01

In gara con i “centimetri”

Nelle nostre unità di misura troviamo il peso e i centimetri. Il peso di una formella del nuovo portale della Basilica è di poco meno di 50 kg e con una superficie di circa 400 centimetri.
Calcolando il costo di una formella, finita e applicata al nuovo portale, si arriva alla spesa di euro 8000.
In questi dieci pannelli ogni centimetro quadrato è simile a un ideale mosaico in onore di San Giuseppe e ogni centimetro ha un costo di 20 euro.  
Allora 1cm² = euro 20 e 2cm² = euro 40 e a seguire: 3cm² = euro 60; 5cm² = euro 100; 10cm² = 200; 100cm² = euro 2.000 e così in prosieguo sino al pannello completo ed eccoci a 400cm² =  euro 8000.
Per chi intende collaborare alle spese per la realizzazione di questo pregevole omaggio a San Giuseppe nel giubileo della nascita della Pia Unione, si può utilizzare il c.c.p. n. 413005 o tramite bonifico bancario con l’Iban IT17W056 9603 2030 00002903X43 della Pia Unione.
Per informazioni: tel. 06 39737681 o 06 39740055,
all’e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 17 Aprile 2013 10:23

La "porta della fede" in onore di San Giuseppe

Nell'iconografia Ambrogio è raffigurato con le insegne del vescovo e ha per attributi il libro, perché è dottore della Chiesa, cioè maestro autorevole di dottrina; l'alveare, che è simbolo di eloquenza ed allude alla leggenda che le api posarono in lui ancora bambino del miele sulle sue labbra, senza pungerlo; il flagello, allusivo alla sua fermezza nel combattere l’eresia ariana e nel contrastare gli abusi del potere imperiale.


Lunedì, 15 Aprile 2013 11:44

Trasmissione radio - Aprile 2013

Un cordiale ben trovati in questo nostro appuntamento mensile in compagnia di San Giuseppe. E’ il nostro primo appuntamento  dopo l’elezione di Papa Francesco, il primo appuntamento dopo la Pasqua e, con la liturgia della Parola di oggi, viviamo nell’atmosfera dei discepoli di Emmaus, forse, anche noi, con l’animo appesantito dalla delusione, dagli affanni o dalle preoccupazioni, ma anche disponibili a ripercorrere il nostro cammino generoso verso Gerusalemme e tuffarci idealmente nella gioiosa comunità dei credenti in Cristo.

Ascolta!

Iniziative spirituali e opere concrete di carità

La lettera di San Giacomo afferma che  «la fede se non è seguita dalla opere  in se stessa è morta», questo vuol dire che la fede non nasce direttamente dalle opere, ma fiorisce spontaneamente nelle opere di carità.
Queste due  virtù teologali camminano insieme come gemelle: ecco perché accanto alla preghiera e al culto di San Giuseppe fioriscono molte opere di carità che trovano il loro giardino nell’attività caritativa della’Opera don Guanella soprattutto in terra di missione: dall’India al Brasile, dalle Filippine agli Usa, da Nazareth a Roma,  dalla Colombia al Cile e in tante altre nazioni africane e dell’America del Sud. Il pane di San Giuseppe arriva a tutti questi fratelli bisognosi  di aiuto; così l’elemosina si fa suffragio, un personale sacrificio economico personale si fa beneficio per molti.

Mercoledì, 19 Dicembre 2012 09:45

Paura non della morte ma di ciò che la precede

di Giulia Facchini Martini

Caro zio, zietto come mi piaceva chiamarti negli ultimi anni quando la malattia ha fugato il tuo naturale pudore verso la manifestazione dei sentimenti: questo è il mio ultimo, intimo saluto.
Lo sento, Tu vorresti che parlassimo dell’agonia, della fatica di andare incontro alla morte, dell’importanza della buona morte.
Morire è certo per noi tutti un passaggio ineludibile, come d’altro canto il nascere e, come la gravidanza dà, ogni giorno, piccoli nuovi segni della formazione di una vita, anche la morte si annuncia spesso da lontano. Anche tu la sentivi avvicinare e ce lo ripetevi, tanto che per questo, a volte, ti prendevamo affettuosamente in giro. Poi le difficoltà fisiche sono aumentate, deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno. Avevi paura non della morte in sé, ma dell’atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. Se tu potessi usare oggi parole umane, credo ci diresti di parlare con il malato della sua morte, di condividere i suoi timori, di ascoltare i suoi desideri senza paura o ipocrisia.

Venerdì, 07 Dicembre 2012 15:41

Trasmissione radio - Dicembre 2012

di don Mario Carrera

Caro ed amato San Giuseppe, la liturgia di rito romano domenica scorsa ha fatto riecheggiare nelle nostre assemblee la parola di tuo figlio Gesù, che ci invitava ad alzarsi e a levare il capo, per intravedere come vicina la nostra liberazione. C’è un invito e una costatazione: alzare il capo e una speranza vicina.  Anche la tua vita è stata popolata di inviti: a prendere Maria tua sposa, a partire per Betlemme per il censimento, fuggire in Egitto. Ritornare dall’Egitto. All’invito di Dio hai sempre obbedito con generosità, ha sempre gettato l’ancora della speranza nel futuro e hai esperimentato che il futuro era colmo di grazia, colmo di Dio.
Anche noi stiamo vivendo il nostro avvento come tu l’hai vissuto. L'Avvento è il tempo che prepara le nascite, è il tempo in cui la tua sposa era in attesa del parto.  L’attesa è il tempo delle donne: solo le donne in attesa sanno cosa significhi davvero attendere.
Oggi siamo qui a riflettere a pregare a chiederci: cosa davvero attendiamo?
Le pagine dell’evangelo ci prendono per mano e ci introducono oltre la soglia della porta della fede e ci aiutano a guardare in alto, a percepire il mondo pulsare attorno a noi, a sentirci parte di un’immensa vita e portatore del dono della fede per aiutare la gente del nostro a credere.

Ascolta!

Venerdì, 16 Novembre 2012 14:05

Trasmissione radio - Novembre 2012

Caro San Giuseppe, all’inizio di questo mese in cui nel ricordo dei nostri cari defunti abbiamo bisogno non solo di tanta, ma di tutta la gioia dei santi per riuscire ad affrontare il doloroso tema della morte che tu, o caro San Giuseppe, hai sostenuto con il conforto e con la presenza di Gesù e della tua dolce e affezionata sposa, Maria santissima.  In questo momento di preghiera, di riflessione vogliamo squarciare il cielo e alla luce del Vangelo delle parole del tuo figlio Gesù, alla luce dello Spirito Santo e con l’aiuto anche dei nostri cari defunti vorremmo che questi momenti così dolorosi e drammatici, divenissero luminosi e considerare come verità di fede che la morte è il sonno che ci risveglia in Dio.
In questi nostri tempi avendo la scienza allungate le stagioni della vita, siamo tentati di vivere un’eterna giovinezza.

Ascolta!

Lunedì, 08 Ottobre 2012 13:43

San Giuseppe nostro compagno di viaggio

Trasmissione radio di ottobre 2012

Incontrare persone è sempre un motivo di gioia, è un soffio di umanità che rinnova la nostra stessa vita, soprattutto, quando i motivi dell’incontro sono nobili come questo momento di spiritualità in compagnia di San Giuseppe.
San Giuseppe è un nostro compagno di viaggio particolarmente ora alla vigilia di un anno dedicato all’approfondimento della nostra fede in Gesù, il Figlio di Dio, che Dio stesso ha dato in consegna a San Giuseppe per introdurlo nella nostra esistenza umana.


Ascolta!

Giovedì, 06 Settembre 2012 14:00

Trasmissione radio - Settembre 2012

Un cordiale ben trovati in questo nostro appuntamento mensile in compagnia di San Giuseppe.
E’ un appuntamento carico di affetto, di stima e di ascolto nell’armonia di suoni che solo l’anima innamorata e ricca di fede sa esperimentare.  Vogliamo questa sera parlare a «cuore  a cuore» con San Giuseppe, il papà terreno di Gesù.
San Giuseppe ci è maestro non tanto per le parole che non ha pronunciato, ma per l’ascolto che sa dare alle nostre parole e alle nostre richieste. Il suo silenzio non è mutismo, ma è un silenzio illuminato da irradiazioni con  tante sfaccettature che riflettono colori luminosi, quasi indicazioni di strade da percorrere per camminare  nel giusto sentiero della santità, pienezza di beatitudine evangelica.

Ascolta!

Giovedì, 06 Settembre 2012 10:18

Il dono della vita vertice della felicità

Testimonianza del funerale di una donna eroica dei giorni nostri

Una giovane donna, Chiara Corbella (28 anni), e suo marito Enrico Petrillo. Entrambi romani, una coppia normalissima molto credente, tanto che si erano conosciuti a Medjugorie. Una storia cresciuta nel dolore e finita male, malissimo.
Chiara non c'è più. È morta il 13 giugno scorso. Ha affrontato due gravidanze, entrambe terminate con la morte alla nascita dei suoi piccoli.
Maria prima e Davide dopo, entrambi vittime di malformazioni che non lasciano loro scampo. Chiara resta ancora incinta. È un maschio, Francesco. Questa volta tutto stava andando per il meglio: le ecografie confermavano finalmente la salute del bimbo. La sfortuna sembrava essersi voltata da un'altra parte. E invece no.
Al quinto mese di gravidanza a Chiara viene diagnosticata una brutta lesione della lingua e dopo un primo intervento, i medici riscontrano un carcinoma. Va curato con la chemio, ma la chemio ucciderebbe il feto. Dinanzi a questa eventualità, Chiara ed Enrico decidono di andare avanti con la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma.

 

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